Freitag, 1. August 2008

Veranstaltungshinweise, neue CDs

Neues von Domenico Scarlatti:

Festival Europäische Kirchenmusik

29.7.2008, 20 Uhr, Heilig-Kreuz-Münster, Schwäbisch Gmünd

Venice Baroque Orchestra & Romina Basso (Mezzosopran)

Antonio Vivaldi gehört zum italienischen Venice Baroque Orchestra wie die Gondeln zu Venedig. Kaum ein anderes Ensemble hat sich so intensiv den Werken des als "rothaarigen Priesters" bekannten Komponisten verschrieben wie Andrea Marcon und sein Ensemble.
Der italienische Organist, Cembalist, Dirigent und Musikwissenschaftler Andrea Marcon ist inzwischen zu einem der anerkanntesten Musiker und Spezialisten für frühe italienische Musik geworden.

Als Orchester der städtischen Scuola Grande di San Rocco in Venedig hat sich das 1997 gegründete Venice Baroque Orchestra zum Ziel gesetzt, das reiche musikalische Erbe des venezianischen Barock nach den Regeln der historischen Aufführungspraxis auf authentischen Intrumenten zu interpretieren.

Beim Festival Europäische Kirchenmusik erklingen Konzerte für Streicher und Basso continuo, die Sonate und Sinfonie "Al Santo Sepolcro" für Streicher und Basso continuo sowie das "Stabat Mater" von Antonio Vivaldi (1678-1741). Letzteres wird von der Opernsängerin Romina Basso (Mezzosopran) gesungen, die als Spezialistin für geistliche Musik internationalen Ruf genießt.

Ebenfalls für Sopran, Streicher und Basso continuo erklingt das einfühlsame Marienlob "Salve Regina", das letzte Werk von Domenico Scarlatti (1685-1757).

Von 18.30 - 19.15 Uhr findet im Prediger (Refektorium) ein Künstlergespräch mit Andrea Marcon statt.
http://www.stuttgarter-nachrichten.de/stn/page/detail.php/1768583

MILANO ARTE MUSICA
II edizione
Milano, 29 luglio - 2 settembre 2008

Lunedì 11 agosto 2008 ore 21
Chiesa di San Bernardino alle Monache
La viola di Scarlatti
Valerio Losito, viola d'amore
Andrea Coen, clavicembalo

Lunedì 11 agosto alle ore 21 la chiesa di San Bernardino alle Monache accoglierà milanesi e turisti con un concerto dedicato ad uno strumento raro quanto affascinante: la viola d'amore. Pagine di Domenico Scarlatti recentemente attribuite proprio a questo strumento, insieme ad altre di autori coevi, prenderanno vita sotto le dita di Valerio Losito e del clavicembalista Andrea Coen

Festival Internazionale della Musica www.mitosettembremusica.it
http://www.amadeusonline.net/news.php?ID=1217048400


Der berühmte italienische Jazz Pianist E.Pierannunzi hat eine CD mit D.Scarlatti Musik eingespielt und gab am 3.Juli 2008 in Rom ein Konzert:
Enrico Pieranunzi ,con Gerlando Gatto, presenta “Suggestioni & Improvvisazioni” un viaggio sonoro nella musica di Domenico Scarlatti, condotto sul filo dell’imprevedibile che avremo l’occasione di ascoltare dal vivo. Giovedì 3 luglio, dalle ore 18, presso la Libreria Feltrinelli via Appia Nuova 427

dazu ein ausführliches Interview:

Intervista con Pieranunzi: "Ho realizzato un sogno"

02/07/2008 11:34 - (Segnala questo articolo)

Intervista con Pieranunzi: "Ho realizzato un sogno"

L’intervista con Enrico Pieranunzi si svolge in condizioni assolutamente ottimali: siamo nel salotto di casa mia ed abbiamo appena ascoltato l’ultima straordinaria fatica discografica del pianista romano “Enrico Pieranunzi plays Domenico Scarlatti – sonatas and improvisations” CAMJ 7812

Ed è proprio su questa scelta che si incentra la prima domanda: perché proprio Scarlatti?
“ E’ una storia lunga che ha inizio nel ’65 -’66, quando, adolescente, preparavo l’ottavo anno di pianoforte. Fu allora che entrai in contatto con la musica di Scarlatti perché nel programma ministeriale del Conservatorio a quel punto del corso sono previste sonate clavicembalistiche, in particolare di Domenico Scarlatti. Poi sono passati tanti anni e tante note… è arrivato il 2007 e ho collegato questa data col 1757: eravamo infatti nel 250° anniversario dalla scomparsa del Maestro. Stimolato da questo link ho deciso di riprendere a suonare per mio diletto questi brani che, del resto, tenevo sempre vicino al piano, insieme ad altri “libri del cuore” come ”Il clavicembalo ben temperato” e le “Invenzioni a due e tre voci” di Bach, o gli studi di Chopin. Stavolta però mi si è aperto uno scenario musicale emotivamente del tutto nuovo. Così m’è venuta voglia di approfondire le vicende biografiche di questo straordinario musicista e sono andato a rileggermi alcuni testi fondamentali sulla sua vita, soprattutto l’accuratissima, illuminante biografia di Kirckpatrick. In poche parole è nata una specie di “innamoramento” per la musica e la vita di questo eccezionale compositore-improvvisatore e proprio quest’ultima sua ben nota qualità me lo ha reso così vicino che a un certo punto mi sono detto: ‘ma perché non improvvisare su queste meravigliose sonate?...’. Ed eccoci qua, ora, a parlare di questo cd…”

Ed è stato un lavoro facile?
“ Non proprio. Soprattutto all’inizio è stato difficile, complesso. Le sonate del Maestro hanno una loro profonda vita segreta e possiedono un’ identità di forma e contenuto molto precisa e potente. Metterci le mani era complicato, bisognava trovare la chiave giusta per entrarci. Dopo vari tentativi ho cominciato a trovare un modo efficace - almeno spero – e la musica ha cominciato a fluire.”

A parte questa impostazione di fondo, il disco si segnala per una sua profonda originalità: non avevo mai ascoltato un album in cui fossero proposti pezzi di musica classica nella loro versione originale, preceduti o seguiti da improvvisazioni che da tali pezzi traggono origine. Questo tipo di lettura mi appare particolarmente stimolante anche perché dovrebbe interessare gli appassionati di classica, quelli di jazz e quanti, specie in questi ultimi tempi, seguono particolarmente il cosiddetto cross-over
“Francamente, quando ho preparato l’album, non ho pensato al destinatario della musica…ho pensato solo a fare del mio meglio. Tra l’altro nel 2006 avevo già fatto qualcosa di simile. Il progetto si chiamava “ImproMozart” e usavo un po’ lo stesso sistema: prendevo le sonate del “divino fanciullo”, ne suonavo dei brani e poi le abbandonavo per “vagabondare” sulla tastiera a modo mio, utilizzando e sviluppando i materiali di Mozart. Con Scarlatti, come dicevo prima, l’operazione all’inizio è risultata più difficile. Forse per la forza e il dinamismo molto “fisici” dei suoi temi, forse per quella compattezza formale di cui dicevo prima …non saprei. So che per trattarle ho dovuto trovare un approccio basato sull’improvvisazione in senso lato, non necessariamente quella legata al linguaggio jazzistico. Insomma, la musica di questo geniale compositore-improvvisatore m’ha costretto a essere improvvisatore-compositore.”

Vogliamo approfittare di questa occasione per smentire una leggenda metropolitana e chiarire una volta per tutte che l’improvvisazione non è solo della musica jazz?
“Con piacere…anche se sono stupito che questa leggenda sia ancora in vita, vista la quantità di improvvisazione che c’è da anni nel rock o nella musica etnica, oltre che nel jazz e visto che da sempre l’improvvisazione fa parte integrante della musica, di tutta la musica, anche di quella classica . Insomma mi sembra un po’ paradossale dover ricordare ancora che lo stesso Scarlatti ma anche Bach, Handel, e tanti altri su su fino a Beethoven, Liszt e oltre erano dei formidabili improvvisatori e che questo non è, come comunemente si crede, un fatto secondario o accessorio, anzi….Tornando alle mie improvvisazioni su Scarlatti, si tratta di un “comporre improvvisando” in cui utilizzo i materiali del Maestro che di volta in volta mi intrigano di più: un intervallo, un disegno ritmico, una figurazione, qualsiasi cosa possa costituire l’elemento generativo di una nuova forma. Andando avanti, ho ampliato questo “sistema” fino ad arrivare al suo… rovesciamento: parto cioè con una improvvisazione libera che lungo il suo cammino trova pian piano elementi specifici di questa o quella sonata finché come atto finale la sonata stessa viene eseguita così come scritta. Ci sono alcuni esempi di questo secondo tipo di approccio nel Cd.”

Prima dicevamo che questo tipo di procedimento potrebbe raccogliere molto interesse; ma forse c’è anche un altro lato della medaglia, vale a dire il pericolo di attirarsi critiche da parte sia degli appassionati di jazz sia dei cultori di musica classica…
“Probabilmente hai ragione: prima dell’uscita del disco, che è stato registrato nel dicembre del 2007, ero totalmente immerso nell’impresa, adesso lo sono altrettanto in quanto siamo al momento assai emozionante dell’uscita dell’album, quindi non ho avuto modo di focalizzare questo rischio. Tra l’altro nella sola giornata di oggi sei già la seconda persona che mi fa riflettere su tutto questo…dovrei spaventarmi? Le critiche - se e quando verranno - fanno ovviamente sempre parte del gioco. Allora diciamo che mi appello alla clemenza della corte (anzi delle “corti”, addirittura due, a quanto pare…). Scherzi a parte con questo disco ho realizzato un sogno, recuperando un pezzo importante della mia vicenda autobiografica. Nella mia vita musicale non c’è stato un “prima dopo”, non sono cioè passato dalla classica al jazz.. Fin dai miei inizi, da bambino, ho portato avanti contemporaneamente entrambi i linguaggi e dentro di me non s’è mai determinata alcuna gerarchia o “classifica” tra queste due espressioni musicali: le amo entrambe appassionatamente.”

Io credo che in quanto tu dici si avverta compiutamente quell’amore verso la musica di Scarlatti che poi risalta evidente nel disco. In altri termini se l’album viene ascoltato da chi non conosce bene la musica di Scarlatti, tra le sue composizioni e le tue improvvisazioni quasi non si avverte alcuna soluzione di continuità…
“Prendo le tue parole come un grande complimento. In effetti ho sempre sentito l’improvvisare e il comporre come intrinsecamente correlati. Aggiungo che improvvisare è stato per me uno strumento veramente decisivo per comprendere come “funziona” la musica scritta e penso che spesso si può comporre anche senza scrivere. Ci sono in giro dei grandi improvvisatori – Wayne Shorter, per citarne uno che secondo me è in cima alla lista – i quali quando improvvisano creano forme che hanno la logica, il senso architettonico di un primo tempo di una sonata o di sinfonia di Beethoven. o Mozart. In altre parole secondo me la sorgente dei due processi –improvvisare/comporre - è unica. Si può decidere di non fissare sulla carta questa sorta di flusso, cioè, appunto, di improvvisare, oppure si può prendere matita e gomma – o, oggi, tastiera del computer – per fissarlo. Ma la spinta interna è la stessa.

Teniamo altresì presente che al tempo di Beethoven il supporto sonoro non esisteva per cui se la musica non fosse stata scritta oggi non avremmo potuto conoscerla.
“ E’ vero. D’altra parte Scarlatti, Bach input o lo stesso Beethoven erano, come detto, grandi improvvisatori e chissà quanta loro splendida musica ci siamo persi. La domanda interessante è: perché si decide di scrivere una musica che si sta inventando?...Certamente perché anche altri – compreso l’autore stesso - possano suonarla e risuonarla. Però c’è qualcosa di più in questa esigenza, qualcosa che non “scatta” sempre e per tutto quello che si improvvisa. L’input iniziale del fare, inventare musica è comunque, secondo me, sempre improvvisativo. E non è detto che la musica scritta sia di per sé sempre migliore della musica che non si scrive…”

Il senso dell’operazione è chiaro: ma vogliamo ulteriormente specificare ai nostri lettori che non si tratta né di una “jazzificazione” della musica classica né di una commistione di elementi propria della “third stream” ?...
“E’ difficile definire che tipo di operazione sia ma è vero, come dici tu, che non è affatto una “jazzificazione” di pezzi classici né un tentativo fumoso di fondere artificiosamente linguaggi diversi. E’ qualcosa di particolare che forse richiede anche un nome particolare.. Prima ho parlato di “comporre improvvisando”. Ora mi viene in mente il grande pittore americano Pollock e la sua “action painting”. Perché non chiamare tutto questo “action composing”?...”

Visto lo straordinario risultato dell’album, hai in mente altri progetti del genere?
“Per la verità avrei già voglia di fare un “sequel”, uno Scarlatti 2. Ci sono tantissime altre sonate di Scarlatti veramente stupende che mi piacerebbe suonare e far ascoltare (ce ne ha lasciate 555…). Quindi spero proprio di tornare, magari fra non molto, sull’argomento”

E noi ce lo auguriamo di vero cuore!
http://www.online-news.it/default.php?page=show&argomento=Jazz&articolo=5762

Enrico Pieranunzi Plays Domenico Scarlatti
Sonatas & Improvisations
Camjazz CAMJ 7812-2 (ZYX)
2008
Recorded in December 2007 in Ludwigsburg (Germany) at Bauer Studios
Pressetext: Somewhere between game, dream and vision, Pieranunzi succeeds in doing something that’s never been done before: composing-by-improvising on the sonatas of the most original keyboard composer-improviser of the Baroque Age. Simply unique. (CAMJAZZ)
http://www.camoriginalsoundtracks.com/site/index.php?site=&path=cd&idcd=794

In der NAXOS Reihe Domenico Scarlatti - Complete Keyboard Sonatas sind nun Vol.9 und Vol.10 erschienen:

Vol.9: Francesco Nicolosi, piano
Vol.10: Colleen Lee, piano

Dienstag, 17. Juni 2008

K 547 - 555 The End?

10 06 2008

K 555 (L 477) in f-moll, Allegro. Das ist sie nun, die Sonate Nr.555 Kirkpatrick´scher Zählung. Wenn auch in Moll gesetzt, so klingt sie dennoch fröhlich, gar nicht wehmütig und ist ein würdiger Abschluß. Fast zwei Jahre hat mich nun Domenico Scarlatti mit täglich einer Sonate begleitet. Er hat mir Ohren und Herz geöffnet, hat mich gestimmt, eingestimmt, wenn ich verstimmt war.

Das Ziel dieses Blogs ist damit erreicht, aber noch nicht das Ende. Natürlich werde ich weiterhin „Mimo“ Scarlatti´s Musik hören und mich dafür interessieren. So wird dieser Blog auch sporadisch weitergeführt um über Neuigkeiten, Konzerte und neue CDs zu berichten. Vivi felice!


09 06 2008

K 554 (S 21) in F-Dur, Allegretto. Auch die vorletzte Sonate ist ein Glanzstück Scarlatti´scher Musik.


08 06 2008

K 553 (L 425) in d-moll, Allegro. Auch wenn diese Sonate in Moll ist, ein schönes, eingängiges Motiv und die gefällige Musik lassen einem die Alltagssorgen vergessen.


07 06 2008

K 552 (L 421) in d-moll, Allegretto. Noch 3 Sonaten, ich werde es vermissen, täglich eine Scarlatti-Sonate zu hören. K 552 ist eine von denen, die ich im continuos play hören könnte – bis zum Abwinken.


06 06 2008

K 551 (L 396) in B-Dur, Allegro. Ein wunderschönes Motiv, erfrischende Musik, die alle Lebensgeister weckt. Wiederum sehr empfehlenswert die Einspielungen von Maria Tipo und Christian Zacharias (Maria Tipo: D.Scarlatti: 18 Sonaten, ©1988/2002 EMI Classics 7243 5 75023 2 0; Christian Zacharias (p): Domenico Scarlatti – Vol.1, © 2000 EMI Music Netherlands BV EMI Classics 7243 5 73767 2 3)


05 06 2008

K 550 (S 42) in B-Dur, Allegretto. Unterschätzt, wie so viele von Domenico Scarlattis Sonaten. Außer in den Gesamtaufnahmen, habe ich keine Einspielung gefunden. Naja, doch, eine:

Fabio Bonizzoni, harpsichord: The last sonatas
Music by Domenico Scarlatti
© 2004 Glossa Platinum GCD P31507


„Im allgemeinen streben die den Cembalosonaten Domenico Scarlattis gewidmenten CDs danach, möglichst breitgefächert verschiedenste Aspekte seines Schaffens zu umfassen, von den vor Vitalität überströmenden Jugendstücken über die Werke gewagt extravaganter Virtuosität bis hin zu den Kompositionen des reifen Musikers, die den melodischen Charakter bevorzugen.
Dieses Herangehen trifft auf vorliegende CD nicht zu. Nachdem der vorzügliche Fabio Bonizzoni sich über Jahre hinweg auf sein Eintauchen in die Welt Scarlattis vorbereitet hat, konzentriert er sich nun auf das Spätwerk des Komponisten, überzeugt, dass hier die wahren Meisterwerke zu finden sind. Schönste, tiefe, gelebte, nach innen gerichtete Musik auf einer in jeder Hinsicht deutlich anderen CD. Aufgrund der ästhetischen Nähe zahlreicher Aspekte von Scarlattis Werk zu unserer Welt der Gegenwart –einige dieser Aspekte erläutert Stefano Russomanno in seinem hervorragenden Essay– verlangte uns danach, diese Aufnahme in die Sammlung Glossa Platinum aufzunehmen.“ (Pressetext der Plattenfirma)

Auf der Website der Piano Society (http://www.pianosociety.com/cms/index.php?section=148) fand ich:

Raymond Smullyan has created a video named "Rambles, Reflections, Music and Readings". This video is linked below (380 MB) and Piano Society recommends to take the time to download and watch it.
http://server3.pianosociety.com/protected/smullyan-rambles.mp4

The video contains music from Bach's Well-Tempered Clavier, Beethoven Sonatas, Scarlatti Sonatas and Schubert's Moments Musicaux and but from music (all played by Mr. Smullyan), it also contains a collection of wonderful pictures. Raymond presents in live person different kind of puzzles and histories along with quotes from famous musicians.

Smullyan, R.: Rambles, Reflections, Music and Readings (VIDEO) 58:55


04 06 2008

K 549 (S 1) in C-Dur, Allegro. Üppig, opulent, Scarlatti at his best.

Ein interessanter Scarlatti Link betrifft die NewOlde.com - Promoting Historically-Inspired Performances of Early Music and Baroque Opera, http://www.newolde.com/domenico_scarlatti.htm


03 06 2008

K 548 (L 404) in C-Dur, Allegretto. Diese Sonate bringt mich in eine ganz eigenartige Stimmung. Sehnsucht, Traurigkeit, doch ist da dieser Drive – das hingezogen Werden zu einem hoffnungsvollen Zustand. Besonders ausgeprägt in Rövenstruncks Klavierversion. In der Scott´schen Einspielung schwingt da noch eine (vordergründige) Leichtigkeit, beinahe Heiterkeit mit.


02 06 2008

K 547 (S 28) in G-Dur, Allegro. Gibt pianistisch wie musikalisch einiges her, schöne Einspielungen gibt es u.a. von Horowitz und Maria Tipo (Vladimir Horowitz: Horowitz plays Scarlatti, ©2003 Sony Classical SMK90435 0904352001; Maria Tipo: D.Scarlatti: 18 Sonaten, ©1988/2002 EMI Classics 7243 5 75023 2 0)

Montag, 2. Juni 2008

K 538 - 546

01 06 2008

K 546 (L 312) in g-moll, Cantabile. Nicht die richtige Sonate für diesen heißen Sommertag... Auch Rövenstrunck´s Klavierversion wirkt eher gedämpft. Aber schön ist sie trotzdem.


31 05 2008

K 545 (L 500) in B-Dur, Prestissimo. Wiederum interessant Anzoletti´s und András Schiff´s Version. Am besten gefällt mir jedoch die Einspielung von Yevgeny Sudbin (Scarlatti Piano Sonatas, ©2004 BIS CD 1508) - neben der von Johannes Rövenstrunck, dessen (fast)Gesamteinspielung meines Erachtens nicht hoch genug berwertet werden kann! Himmisch, wie Sudbin diese Sonate spielt.

30 05 2008

K 544 (L 497) in B-Dur, Cantabile. Sehr interessant in Teodoro Anzolletti´s Bearbeitung für Akkordeon (Domenico Scarlatti – Vivi felice!, © 2001 New Edition Winter & Winter W&W 910 062-2). Es scheint eine beliebte Sonate zu sein, ich habe auch Aufnahmen von András Schiff und Christian Zacharias (András Schiff: Scarlatti – Keyboard Sonatas, © 1989 Decca; Christian Zacharias (p): Domenico Scarlatti – Vol.1, © 2000 EMI Music Netherlands BV EMI Classics 7243 5 73767 2 3 )


29 05 2008

K 543 (L 227) in F-Dur, Allegro. Ein guter Abschluß für K 540-542.

28 05 2008

K 542 (L 167) in F-Dur, Allegretto. Und noch ein höchst bemerkenswertes Stück in Folge! Wobei ich die Scott Ross´sche Fassung der Fernando Valenti´s (Domenico Scarlatti – Keyboard Sonatas, © 1998 Universal Music International Ltd. UMD 80471) bei weitem vorziehe. Sehr schön auch die Einspielung von Konstatin Scherbakov (Domenico Scarlatti – Complete Keyboard Sonatas Vol.7, © 2004 NAXOS 8.554842)


27 05 2008

K 541 (L 120) in F-Dur, Allegretto. Schräg und etwas dissonant, bewußt eingesetzte Pausen und ein Motiv mit hohem Wiedererkennungswert. Anhören!


26 05 2008

K 540 (S 17) in F-Dur, Allegretto. Mit dieser Sonate geht’s in den „Endspurt“, sie ist Track 1 auf der letzten CD, Disc 33, von Scott Ross´ Gesamteinspielung. Wunderschöne Scarlatti´sche Barockmusik, Musik zum Entspannen, zum Träumen.


25 05 2008

K 539 (L 121) in G-Dur, Allegro. Festlich, fast sakral – paßt zum heutigen Sonntag.


24 05 2008

K 538 (L 254) in G-Dur, Allegretto. Ein besinnlicher Waldspaziergang mit heftigem Trällern der Vögel (und Trillern des Cembalisten).

Konzerthinweis Nr.3:

Klavierkonzert mit Nikolai Tokarew

TRIER. Der russische Starpianist Nikolai Tokarew gibt am Freitag, 13. Juni, um 20 Uhr ein Klavierkonzert im Rokokosaal des Kurfürstlichen Palais’.

Tokarew wird in dem vom “Mosel Musikfestival” veranstalteten Konzert Kompositionen von Domenico Scarlatti, Jean Philippe Rameau, Maurice Ravel, Olivier Messiaens, Franz Liszt und Alexander Rosenblatt spielen. Bereits mit seinen 25 Jahren gehört der russische Pianist zur hart umkämpften Weltspitze.

Kartenbestellung (31 und 39 Euro): www.moselmusikfestival.de oder 06531 - 3000 oder bei allen “Ticket-Regional”-Vorverkaufsstellen.
(Quelle: http://www.16vor.de/index.php/2008/05/24/klavierkonzert-mit-nikolai-tokarew/)

Freitag, 23. Mai 2008

K 489-537 Up-To-Date again

23 05 2008

K 537 (L 293) in A-Dur, Prestissimo. Anspruchsvolle Scarlatti Barockmusik.

Ein Konzerthinweis für Sonntag, 25.Mai 2008:

Aus Deichhorst in den Münchener Gasteig

Duo „Poetico Musicale“ spielt Scarlatti

Klaviervirtuosin Minako Schneegass und Flötist Christoph Riedlberger spielen in der Heilig-Geist-Kirche.

Delmenhorst (rh). Mit Werken von Franz Schubert, Domenico Scarlatti, Alfredo Casella und Melanie Bonis wird sich am Sonntag, 25. Mai, um 17 Uhr das Duo „Poetico Musicale“ in der Heilig-Geist-Kirche an der Deichhorster Straße 5 vorstellen.

Für den Flötisten Christoph Riedlberger und die Klaviervirtuosin Minako Schneegass bildet das Delmenhorster Konzert in gewisser Weise den Aufgalopp für einen Auftritt im Kleinen Konzertsaal des Gasteig München, der für den 8. Juni in der bayerischen Landeshauptstadt terminiert ist.

Die im Stuhrer Ortsteil Stelle lebende Japanerin Minako Schneegass hat sich in Asien und Europa als Klaviersolistin einen klangvollen Namen gemacht. In Japan hat sie zahlreiche Wettbewerbspreise errungen und seit ihrem ersten Preis beim Scarlatti-Wettbewerb in Salzburg 2007 hat sie nochmals an Renommee gewonnen.
(Quelle: http://www.dk-online.de/index.php?artikel=1701603)

Noch ein Konzerthinweis:

Shooting-Star aus China spielt in Groß Schwülper

Braunschweig Classix-Festival: Yuja Wang in der St. Nikolaus-Kirche (fi) Auf ein besonderes Klangerlebnis können sich Liebhaber von Klaviermusik freuen: Yuja Wang, der Shooting-Star aus China, tritt am Dienstag, 3. Juni, ab 20 Uhr in der St. Nikolaus-Kirche in Groß Schwülper mit einem exzellenten Programm auf. In das Programm mit den drei Sonaten in E-Dur, D-Dur und d-Moll „Toccata“ von Domenico Scarlatti, der Sonate h-Moll von Franz Liszt, der Sonate Nr. 2 gis-Moll von Alexander Skriabin und La Valse von Maurice Ravel gibt NDR Kultur-Moderatorin Friederike Westerhaus ab 19.15 Uhr eine Einführung.

Vielfache Preisträgerin: Yuja Wang gewann bereits viele Wettbewerbe und tritt jetzt in der Kirche in Groß Schwülper auf.

(fi) Auf ein besonderes Klangerlebnis können sich Liebhaber von Klaviermusik freuen: Yuja Wang, der Shooting-Star aus China, tritt am Dienstag, 3. Juni, ab 20 Uhr in der St. Nikolaus-Kirche in Groß Schwülper mit einem exzellenten Programm auf.

In das Programm mit den drei Sonaten in E-Dur, D-Dur und d-Moll „Toccata“ von Domenico Scarlatti, der Sonate h-Moll von Franz Liszt, der Sonate Nr. 2 gis-Moll von Alexander Skriabin und La Valse von Maurice Ravel gibt NDR Kultur-Moderatorin Friederike Westerhaus ab 19.15 Uhr eine Einführung. Das Konzert wird aufgezeichnet und am Sonntag, 13. Juli, ab 22.05 Uhr auf NDR Kultur in der Sendung „Konzert“ übertragen. Yuja Wang wurde 1987 in Peking geboren, begann mit dem Klavierstudium im Alter von sechs Jahren. Sie studierte in Peking, in Kanada am Mount Royal College in Calgary und am Curtis Institute in Philadelphia. Furore machte sie, als sie ihr Debut 2003 beim Tonhallen Orchester Zürich gab. Kurze Zeit später sprang sie in Ottawa beim National Arts Centre Orchestra unter Leitung von Pinchas Zukermann für Radu Lupu ein und wurde wieder eingeladen. Beim Boston Symphony Orchestra unter Charles Dutoit sprang sie für Martha Argerich ein und wurde von der Presse hymnisch gefeiert.

Das San Francisco Symphony Orchestra unter Michael Tilson Thomas hat sie zu einer Europatournee eingeladen.

Karten ab neun Euro sind im Vorverkauf erhältlich in der Konzertkasse in Wolfsburg, Porschestraße 74, und in der Konzertkasse in Gifhorn, Steinweg 73, Tel. 05371-4499.
(Quelle: http://www.aller-zeitung.de/newsroom/kultur/dezentral/kultur/art3473,593603)


22 05 2008

K 536 (L 236) in A-Dur, Cantabile. Von K 535 aus der Depression herausgeholt, gibt dir diese Sonate die Lebensfreude zurück.


21 05 2008

K 535 (L 262) in D-Dur, Allegro. Die Tastatur rauf und runter, noch eine "da kann ich mich in Szene setzen"-Sonate. Rövenstrunck´s Klavierfassung belehrt mich eines Besseren: ein heiteres Stück, das pianistisch sicher sehr anspruchsvoll ist, voll Swing und Drive. Das schraubt dich aus jeder Depression hoch.

Ein Domenico Scarlatti (u.a.) Konzert im Schwarzwald:

Besucher finden sich in Bella Italia wieder


Bad Teinach. Italienische Klänge der ganz besonderen Art erwartete die Besucher im Kursaal von Bad Teinach. Unter dem Motto "Una Notte Italiana" stand das niveauvolle Konzert der Extraklasse, zu dem die Kur und Touristik Bad Teinach und das Ensemble "Milonga Sentimental" mit der Sängerin Malena Grandoni gemeinsam eingeladen hatten.

Die Darbietungen unter dem neuen Motto waren nicht weniger beeindruckend als die Abende in den vergangenen Jahren mit südamerikanischer Musik. Dabei traten die erfahrenen Berufsmusiker nur in kleiner Besetzung auf. Klassische Instrumentalmusik wurde mit Violine und Knopfakkordeon geboten - eine ebenso ungewöhnliche wie reizvolle Instrumentenkombination.

Das Akkordeon hielt sich dabei meist im Hintergrund und lieferte das tragende Fundament für die überaus lebendig, mit geradezu barocker Innigkeit erklingende Geige. Höhepunkte des Abends waren jedoch immer dann, wenn Malena Grandoni mit ihrer strahlenden und doch auch warmen Sopranstimme in das musikalische Geschehen eingriff. Auch hier trat die Instrumentalbegleitung dezent in den Hintergrund, so dass sich die kräftige Stimme der Sängerin im Kursaal voll entfalten konnte. Komponisten wie Domenico Scarlatti, Gaetano Donizetti und Luigi Cherubini waren auf diese Weise, immer wieder bearbeitet und arrangiert von Andres Grandoni, sehr abwechslungsreich zu hören. Da gab es getragene, gefühlsbetonte Passagen ebenso, wie flotte, stark rhythmisierte und vorwärtsdrängende, lebhafte Melodien. Immer wieder wurde die geradezu virtuose Beherrschung ihres Metiers bei den Musikern deutlich.

Arien aus der Oper "Die diebische Elster", "Karneval in Venedig" und auch Ohrwürmer wie "La Spaniola" setzen glanzvolle Höhepunkte. Der Abend war so recht dazu angetan, zu Beginn der Reisesaison Gefühle und Erinnerungen an Bella Italia aufkommen zu lassen. Lange anhaltender, begeisterter Beifall war der Lohn für ein ungewöhnliches Konzert, das bei den Besuchern am Ende eine gewisse Leichtigkeit und freudige Stimmung hervorgerufen hatte. "Ich war noch nie bei einem solchen Konzert, es war wunderschön und hat mir sehr gut gefallen", schwärmte die 14-jährige Stefanie.
(Quelle: http://www.sw-online.de/wm?catId=7827696&artId=12853677)


20 05 2008

K 534 (L 11) in D-Dur, Cantabile. Feine, zarte, zerbrechliche Musik für besinnliche Stimmungen.


19 05 2008

K 533 (L 395) in A-Dur, Allegro assai. Perlende, sprudelnde Musik, die pure Lebensfreude vermittelt. Besonders Christian Zacharias Aufnahme (Domenico Scarlatti – Vol.1, EMI Music Netherlands BV EMI Classics 7243 5 73767 2 3 ) vermittelt dies.

Hinweis auf eine interessante Pianistin:

Hell sprühendes, glänzendes Feuerwerk

Ihre ersten musikalischen Schritte hat sie in Düsseldorf, die weiteren in Göttingen unternommen. Inzwischen lebt Hisako Kawamura als international anerkannte Pianistin in Hannover. 2007 gewann sie den renommierten Clara-Haskil-Wettbewerb in Vevey. Am Donnerstag (15.Mai 2008) gab sie in der Stadt ihrer Schulzeit ein Konzert im Stift am Klausberg.

Von Michael Schäfer

Gewiss, das Göttinger Stift am Klausberg ist kein internationales Konzertpodium. Um so schöner, dass die Pianistin Hisako Kawamura dennoch – als Einspringerin für ihren verhinderten Partner Denys Proshayev, der ursprünglich dort gastieren wollte – die Tradition ihrer Konzerte im Klausberg-Stift fortsetzte.

Mit drei Sonaten von Domenico Scarlatti eröffnete sie den Abend, zwei ganz nachdenklich-versonnenen Stücken in Moll und einem sehr munteren in C-Dur: Selten hört man diese Musik derart sprechend, quicklebendig und dennoch nicht unangemessen sportlich, was diesen Sonaten sonst oft widerfährt.
...
Beim Klavier-Festival Ruhr 2008 ist Hisako Kawamura am 20. Juli um 20 Uhr im Harenberg City-Center in Dortmund mit Werken von Scarlatti, Debussy, Franck und Schumann zu hören.
(Quelle: http://www.goettinger-tageblatt.de/newsroom/kultur/dezentral/kulturlokal/art4257,595172)


18 05 2008

K 532 (L 223) in a-moll, Allegro. Wieder eine "da kann ich mich in Szene setzen"-Sonate


17 05 2008

K 531 (L 430) in E-Dur, Allegro. Wunderschöne, lebendige Scarlattimusik, die sprüht vor Einfällen.

Eine hymnische Kritik der CD mit u.a. Domenico Scarlatti „Oboen“Sonaten:

Italophiles Gesangs- und Meisterstück

‘Neapel sehen und sterben’, das Sprichwort, das sich einst auf die außergewöhnliche Schönheit Neapels bezog, hat heute leider seine metaphorische Kraft eingebüßt, und man wird traurigerweise darauf antworten: ‘Ganz so schlimm ist es noch nicht.’ Wenn der Oboist Christoph Hartmann also seine zweite CD mit ‘Bella Napoli’ überschreibt, spielt er wohl eher auf die Schönheit der mit Neapel verbundenen Kunstprodukte an; die Stadt geht unter, und was an gegenwärtiger Schönheit bleibt, ist, neben sattsamem Nimbus, eben jene CD. Was kann man mehr verlangen?, auch ohne alle Eulenspiegelei. Denn die CD wartet nicht nur mit einer schön lokal gebündelten Werkauswahl und einem vorzüglichen Oboisten auf, sondern fünf der sechs eingespielten Werke sind auch Weltersteinspielungen. Das ist vor allem dem Arrangeur Wolfgang Renz zu verdanken, von dem noch die Rede sein wird.
Christoph Hartmann, Schüler von Georg Fischer und Günther Passin, ist längst ein angesehener Solist, obwohl er ‘hauptberuflich’ die zweite Oboe bei den Berliner Philharmonikern besetzt. Dass seine solistischen Einspielungen eine solch hohe Qualität bieten, legt so immer eine doppelte Ehre ein.

Die CD vereint auf sich Oboenkonzerte von Domenico Scarlatti, Johann Adolf Hasse, Domenico Cimarosa und Vincenzo Bellini, sowie ein Andante für Oboe und Streicher von Gaetano Donizetti und die Phantasie ‘Ricordo di Napoli’ für Oboe und Streicher von Antonio Pasculli. Der findige Arrangeur Wolfgang Renz hat viele dieser Werke erst hergestellt, auf eine teilweise bemerkenswerte Art und Weise, die über das gewöhnliche Arrangieren (hier bei Pasculli) aber auch das Ergänzen und Zuendeschreiben (hier bei Donizetti) hinausgeht. Die ‘Oboenkonzerte’ von Scarlatti und Cimarosa sind je drei aneinander gereihte Cembalosonaten, die Renz verständig und phantasievoll für Oboe und Streichorchester umgewidmet hat. Gerade Scarlattis neu entstandenes Oboenkonzert in d-Moll (K 9) darf als besonders gelungen gelten. Der Wiedererkennungswert der Melodien Scarlattis stellt sich nicht unmittelbar, dafür dann aber umso überraschender und erfreulicher heraus, die Stimmen sind vielfältig und sinnreich auf die Oboe und Geigensoli verteilt. Es handelt sich durchgängig um Arrangements im besten, kunstvollen Sinn, und nie um bloße Umbesetzungen. Auch die dynamischen Nuancen, die einer Cembalosonate ja abgehen, sind hier stimmig ausgeschrieben, und vom ‘Ensemble Berlin’, einem kleinen Streichorchester mit Cembalo, das sich aus Mitgliedern der dortigen Philharmoniker zusammensetzt, ebenso stimmig, behutsam aber schwungvoll gespielt. (Hervorhebung durch S.H.) Die CD verfügt also neben dem Hauptsolisten in Renz noch über einen hintergründigen, musikalischen Regisseur, der Bekanntes in einem neuen und (um eine Modevokabel zu gebrauchen) aufregeden Gewand präsentiert.

Wenn sich sechs verschiedene Komponisten, deren Geburtstage auch noch fast 200 Jahre auseinander liegen, auf nur einer CD versammeln, wird der Solist nicht nur gemeinsamer Nenner, sondern geradezu automatisch auch Mittelpunkt des ganzen Tonträgers. Hier: vollkommen zu Recht, schrankenlos. Das vom Cover angekündigte ‘enchanting cantabile’ ist wirklich enchanting und wirklich dermaßen cantabile, dass man sich, wenn man möchte und halb vergessend, was da eigentlich gespielt wird, betrunken hören kann an den virtuosen, vielverschlungenen Bewegungen der Oboenstimme.
Denn die ‘gleichsam redende Hautbois’ (Mattheson) entwickelt in den virtuosen Händen Hartmanns eine betörende Redseligkeit und eine zwingend leutselige Rhetorik, dass man an ihren und seinen Lippen hängt. Die flüssigen und funkelnden Verzierungen ziehen das Ohr zu sich, da sie durch klangliche Schönheit und musikalischen Witz weit davon sind, bloß erstaunliche Fingerkapriolen zu sein. Ungeheuer beredsame Trillerketten, süßes Parlando noch der waghalsigsten Figuren schmeicheln hier zum Erlebnis einer Klangrede von schönster, musikalischer Begriffslosigkeit. Ein hochdefiniertes Belcanto beseelt die süditalienische Musik. Das soll ganz und gar nicht heißen, dass Hartmann uns seine Musik aufschwatzt: die Tonsprache breitet sich aus wie eine lichtvolle Landschaft, sie ist hinreißend, aber man wird nicht in sie hinein gezerrt. Die Aufmerksamkeit und das lustvolle Hören werden hier nicht gefangen, weil etwas Wichtiges, Tiefes zur Sprache kommt, sondern weil hier etwas extrem gut gesagt wird.

Man könnte gegen die CD und ihre Arrangements einwenden, dass hier gleichsam fiktive Werke, die es gar nicht geben sollte, zum Dienst an einem Virtuosen erst erzeugt wurden. Gewiss ist hier einiges gewagt nach- und umkomponiert: aber das sind Argumente in den Augen des Historikers, nicht in den Ohren des Hörers. Letzterer wird an dieser fröhlichen, sonnigen Musik sicherlich seine Freude haben.

Rezension von Tobias Roth (17.05.2008)
© 1995-2007 klassik.com, eMusici.com GmbH
(Quelle: http://magazin.klassik.com/reviews/reviews.cfm?REID=8278&task=record&RECID=12949)


16 05 2008

K 530 (L 44) in E-Dur, Allegro. Ein anspruchsvolles Concerto.

Eine neue, ungewöhnliche CD:

Bella Napoli, Oboenkonzerte von Scarlatti, Hasse etc., Christoph Hartmann, Oboe, Ensemble Berlin, EMI CD 5099951423223, VÖ 16. Mai 2008

Südliche Eleganz - Christoph Hartmann spielt Oboenkonzerte aus Neapel

Christoph Hartmann hat einen langen Atem. Den braucht er auch, schließlich läuft er Marathon oder fährt Endlos-Strecken auf dem Rad - wenn er mal nicht gerade in die Oboe bläst. Letzteres übrigens bei den Berliner Philharmonikern. Doch ab und zu begibt sich der 42-jährige Musiker auf Solotour, und sei es nur, um Unbekanntes ans Tageslicht zu befördern. Fündig wurde er für seine neue CD in Bella Napoli, und entstanden ist eine bunte Mischung aus Oboenkonzerten vom Barock bis zur Romantik.

Was auf den ersten Blick willkürlich zusammengewürfelt scheint, hat bei Hartmann Methode. Denn er fädelt eine anregende Kette von Lehrer-Schüler-Verhältnissen auf, die mit Domenico Scarlatti (K 5, K9, K 208) beginnt und dem Oboen-Paganini Antonio Pasculli endet. Dazwischen hört man Adolf Hasse - zwar Deutscher, aber Studiosus in Neapel - Cimarosa, Donizetti und Bellini.

Bis auf das Bellini-Konzert präsentiert Hartmann durchweg Ersteinspielungen. Und tatsächlich überrascht die Fülle an feinem, elegantem, melodieseligem und durchaus geistreichem Oboenklang, der im Ensemble Berlin das ideale Drumherum erfährt.
(Quelle:http://www.ad-hoc-news.de/drucken.html?art_id=16951569)


15 05 2008

K 529 (L 327) in B-Dur, Allegro. Klingt ziemlich orchestral mit zahlreichen hand-crossings.


14 05 2008

K 528 (L 200) in B-Dur, Allegro. Musik für einen verregneten Tag.


13 05 2008

K 527 (L 458) in C-Dur, Allegro. Für Pianisten, die sich gerne etwas in Szene setzen.


12 05 2008

K 526 (L 456) in c-moll, Allegro comodo. Angenehme Hintergrundbarockmusik.


11 05 2008

K 525 (L 188) in F-Dur, Allegro. "The melodic line of this sonata, which is in 6/8 metre, is in the style of the popular Andalusian dance, the buleria." (Alain de Chambure 1988,S.134). Ein durchaus markantes Stück mit Wiedererkennungswert.


10 05 2008

K 524 (L 283) in F-Dur, Allegro. Klingt mir auch etwas etüdenhaft, was mein Hörvergnügen etwas schmälert.


09 05 2008

K 523 (L 490) in G-Dur, Allegro. Nach Alain de Chambure eine weitere Etüde, "...a study in contrary stepwise movements and leaps, as these raise problemsfor the performer throughout the piece." (Alain de Chambure 1988,S.134). Nicht jedoch für Scott Ross...


08 05 2008

K 522 (S 25) in G-Dur, Allegro. Eine Etüde über den Einsatz von Oktaven.


07 05 2008

K 521 (L 408) in G-Dur, Allegro. Auch ein Stück um sich pianistisch, wie beifällig, in Szene zu setzen.


06 05 2008

K 520 (L 86) in G-Dur, Allegretto. Eine Studie über Terzen, wie Alain de Chambure diese Sonate nennt.


05 05 2008

K 519 (L 475) in f-moll, Allegro assai. Wie K 518, mit der sie ein Paar bildet.


04 05 2008

K 518 (L 116) in F-Dur, Allegro. Scarlatti`sche Barockmusik der Zeit.


03 05 2008

K 517 (L 266) in d-moll, Prestissimo. Alain de Chambure nennt sie eine "konzertante Sonate" (Alain de Chambure 1988, S.133), zu Recht.


02 05 2008

K 516 (S 12) in d-moll, Allegretto. Ein tänzerisches Stück im 3/8 Takt.


01 05 2008

K 515 (L 255) in C-Dur, Allegro. "...the music is exceptionally arid and the melodic line leaps around in a totally perplexing manner." (Alain de Chambure 1988,S.133).


30 04 2008

K 514 (L 1) in C-Dur, Allegro. Etwas gewöhnungsbedürftig, man würde diese Sonate nicht gleich mit Scarlatti assoziieren.


29 04 2008

K 513 (S 3) in C-Dur, Moderato e molto allegro - Presto. Klingt fast wie Popmusik.


28 04 2008

K 512 (L 339) in d-moll, Allegro. "Kk 512 exploits the modulation scenario provided by the opening five-note pattern." (Alain de Chambure 1988,S.133), sehr ansprechend.


27 04 2008

K 511 (L 314) in d-moll, Allegro. Ein rasantes, tolles Stück.


26 04 2008

K 510 (L 277) in d-moll, Allegro. Abwechslungsreich zuzuhören.


25 04 2008

K 509 (L 311) in D-Dur, Allegro. Auch ein Stück für virtuoses Klavierspiel.


24 04 2008

K 508 (L 19) in Es-Dur, Allegro. Eignet sich gut für show-haftes Klavierspiel.


23 04 2008

K 507 (L 113) in Es-Dur, Andantino cantabile. Sehr apart.


22 04 2008

K 506 (L 70) in F-Dur, Allegro. "Kk 506 is an explosion of virtuosity and Spanish rhythms." (Alain de Chambure 1988, S.132). Genauso ist es.


21 04 2008

K 505 (L 326) in F-Dur, Allegro non presto. "Kk 505 is a toccata written in a severe style." (Alain de Chambure 1988,S.132). Eine schöne, gefällige Tokkata mit etwas ungewöhnlichem Beginn.


20 04 2008

K 504 (L 29) in B-Dur, Allegro. Makes your day bright.


19 04 2008

K 503 (L 196) in B-Dur, Allegretto. Spritzig.


18 04 2008

K 502 (L 3) in C-Dur, Allegro. "Scarlatti takes unusual pains over the expression of unequal notes, and we have here the only example of his use of dotted rests." (Alain de Chambure 1988,S.132).


17 04 2008

K 501 (L 137) in C-Dur, Allegretto. "The forthright construction of Kk 501 ... and the fluidity of the writing, which is enhanced by trills and triplets, provide a sharp contrast with the complex nature of Kk 502." (Alain de Chambure 1988,S.132). Perfekt.


16 04 2008

K 500 (L 492) in A-Dur, Allegro. K 500, meine 500.Scarlatti-Sonate, das klingt etwas nach Jubiläum, und ist es wohl auch. Scarlattis Musik hat mich nun über ein Jahr begleitet und ungemein bereichert. So auch dieses eher unscheinbare Stück.


15 04 2008

K 499 (L 193) in A-Dur, Andante. "Can traces of Spanish cante hondo be discerned in the sort of improvied chant which appears in the middle of Kk 499? Ostinato chords provide a support for this intense melodic line and the dramatic nature of the piece is heightened by the surrounding festoons of arpeggios." (Alain de Chambure 1988,S.131). Die richtige Musik um eine Nachmittagsgesellschaft musikalisch zu unterhalten.


14 04 2008

K 498 (L 350) in h-moll, Allegro. Scarlatti barock, aber schon mit avantgardistischen Elementen.


13 04 2008

K 497 (L 146) in h-moll, Allegro. Scarlatti wie ich ihn liebe.


12 04 2008

K 496 (L 372) in E-Dur, Allegro. Mein Kopf wiegt sich im Tanzrhythmus.


11 04 2008

K 495 (L 426) in E-Dur, Allegro. Eine recht ansprechende Sonate.


10 04 2008

K 494 (L 287) in G-Dur, Allegro. "Kk 494 is a festival of modulations, and a series of motifs in parallel thirds and sixths turns the sonata into a truely virtuosic piece." (Alain de Chambure 1988,S.131).


09 04 2008

K 493 (S 24) in G-Dur, Allegro. Eine schöne, erholsame Sonate.


08 04 2008

K 492 (L 14) in D-Dur, Presto. "Moreover, all three pieces (K 490-492, A.d.F.) are thoroughly virtuosic and the rapid scales in Kk 490, which are already impressive, become nothing more nor less than rockets in the post-crux of Kk 492." (Alain de Chambure 1988,S.130). Bei dieser Sonate im Buleria - Tanzrhythmus geht tatsächlich die Post ab.


07 04 2008

K 491 (L 164) in D-Dur, Allegro. Der spanische Tanz ist hier eine Seguidilla. Gefällt mir schon besser


06 04 2008

K 490 (L 206) in D-Dur, Cantabile. "This glorious triptych contains three of the finest of Scarlatti`s sonatas. Chords, heavily laden with acciaccaturas, lend the music a dramatic character, and consistent use is made of Spanish popular dance rhythms..." (Alain de Chambure 1988,S.130). Hier ist es die Saeta. Vielleicht bin ich nicht in der richtigen Stimmung, aber K 490 ist mir zu dramatisch.


05 04 2008

K 489 (S 41) in B-Dur, Allegro. Die Ergänzung zu K 488

Montag, 7. April 2008

K 465 - 488

04 04 2008

K 488 (S 37) in B-Dur, Allegro. Kirkpatrick bemerkt zu dieser Sonate: „Jeden Tag, während ich an diesem Kapitel (Klangnachahmungen anderer Instrumente ,Anm.d.V.) schrieb, hörte ich von einer nahegelegenen Karabinieri-Kaserne ein Trompetensignal, as mich stets an den Anfang der Sonate 488 (...) erinnerte...“ (Kirkpatrick 1972, S.231). K 488 ist eine einfach klingende, heitere Sonate mit einer einprägsamen Melodie.


03 04 2008

K 487 (L 205) in C-Dur, Allegro. Diese Sonate bildet mit K 485 und K486 offensichtlich ein Triptychon. Yevgeny Sudbin schreibt im Booklet zu seiner Einspielung: „Zu Beginn der grandiosen Sonate K487 hört man deutlich Blasinstrumente. Das Stück ist geprägt von dem Ineinander großer Oktavsprünge in unterschiedlichen Registern. Im Finale vermengen sich Trompeten, Hörner, Streicher, Holzbläser und Trommeln zu einem großen Wirrwarr, in das hinein noch Glocken klingen. Die Vielfalt und Ballung der Klänge, die der Tonsatz vorsieht, sind enorm.“ (S. 13, BIS-CD-1508, BIS Records AB 2004). Die orchstrale Wirkung kommt in der Ross´schen Cembaloeinspielung voll zur Entfaltung, allerdings auch der etwas negative Eindruck, der beim Anhören der Sonate K 486 entstand. In Sudbin´s Klavierfassung jedoch nicht, auch das von ihm beschriebene „Wirrwarr“ empfinde ich nicht als solches.


02 04 2008

K 486 (L 455) in C-Dur, Allegro. Ist mir zu hektisch, es wurlt wie in einem Ameisenhaufen, klingt zerfahren.


01 04 2008

K 485 (L 153) in C-Dur, Andante cantabile. „Note that Kk 485 demands a harpsichord with a range exceeding five octaves: from a bottom F to a top G. This is the widest compass in all Scarlatti´s sonatas.” (Alain de Chambure 1988,S.130). Und Scarlatti versteht es meisterhaft diesen Tonumfang einzusetzen und auszunützen !


31 03 2008

K 484 (L 419) in D-Dur, Allegro. Auch dies ist eine technisch anspruchsvolle Sonate, die einiges an Können abverlangt, damit sie so mühelos leicht wie bei Scott Ross klingen kann.


30 03 2008

K 483 (L 472) in F-Dur, Presto. Leicht und elegant klingend, aber technisch wohl sehr anspruchsvoll.


29 03 2008

K 482 (L 435) in F-Dur, Allegrissimo. Trillernd die Klaviatur rauf und runter, mit Dissonanzen, die das Ganze interessant machen.


28 03 2008

K 481 (L 187) in f-moll, Andante cantabile. Für mich zu “mollig”.


27 03 2008

K 480 (S 8) in D-Dur, Presto. Ein „orchestral piece in which solo and tutti passages reply to each other in the manner of woodwind and strings.” (Alain de Chambure 1988,S.129).


26 03 2008

K 479 (S 16) in D-Dur, Allegrissimo. Das ist wieder eine Sonate nach meinem Geschmack, spritzig, geistvoll, ein Hörvergnügen.


25 03 2008

K 478 (L 12) in D-Dur, Andante cantabile. Eine ruhige Sonate, die sich mir erst beim zweiten Hören erschloß.


24 03 2008

K 477 (L 290) in g-moll, Allegrissimo. Diese Sonate ist ihrer Vorgängerin sehr ähnlich. Beide hintereinander anzuhören ermüdet ziemlich.


23 03 2008

K 476 (L 340) in G-Dur, Allegro. „Much of the material ... is provided by broken arpeggio and passages in contrary movement.” (Alain de Chambure 1988,S.129). Ein mehr intellektueller Hörgenuß.


22 03 2008

K 475 (L 220) in Es-Dur, Allegrissimo. Ein pianistisches Schaustück.


21 03 2008

K 474 (L 203) in Es-Dur, Andante cantabile. Das waidwunde Herz zerreißt´s.


20 03 2008

K 473 (L 229) in B-Dur, Allegro. Klingt etwas tragikomisch mit dramatischen Anklängen.


19 03 2008

K 472 (L 99) in B-Dur, Andante. „The piece contains a typical polyphonic sequence (here for two voices) which is subtlythrown off balance by the off-setting of rhythms between the two hands.” (Alain de Chambure 1988,S.128). Ein sehr schönes, eingängiges Stück.


18 03 2008

K 471 (L 82) in G-Dur. Ein gefälliges Menuett.


17 03 2008

K 470 (L 304) in G-Dur, Allegro. Vorallem rhythmisch sehr interessant.


16 03 2008

K 469 (L 431) in F-Dur, Allegro molto. Barock’n’Roll


15 03 2008

K 468 (L 226) in F-Dur, Allegro. Etwas sperrig.


14 03 2008

K 467 (L 476) in f-moll, Allegrissimo. Fegt daher wie die Wilde Jagd, ein mitreißendes Stück!


13 03 2008

K 466 (L 118) in f-moll, Andante. Das eingängige Motiv mit hohem Wiedererkennungswert macht diese Sonate zu einer der meistgespielten Scarlattisonaten, die auf kaum einer Kompilation fehlt... Scarlatti´sche Popmusik.


12 03 2008

K 465 (L 242) in C-Dur, Allegro. Diese Sonate lädt zum Tanzen oder einfach nur fröhlich Herumhüpfen ein.

Dienstag, 11. März 2008

K 457 - 464

11 03 2008

K 464 (L 151) in C-Dur, Allegro. Ein sehr schönes, eingängiges und doch ungewöhnliches Stück.


10 03 2008

K 463 (L 471) in f-moll, Molto allegro. Ein durch den Garten jagender Schwarm Kinder, molto bene.


09 03 2008

K 462 (L 438) in f-moll, Andante. Diese Sonate läßt einen Frühlingsabend sanft ausklingen.


08 03 2008

K 461 (L 8) in C-Dur, Allegro. Ein in der Frühlingssonne tanzender Mückenschwarm. Musik, die geeeignet ist aus der Winterdepression zu erlösen und die Frühjahrsmüdigkeit zu verscheuchen.


07 03 2008

K 460 (L 324) in C-Dur, Allegro. „This magnificent piece could well serve as the perfect illustration of Scarlatti´s concept of the sonata.” (Alain de Chambure 1988,S.127). Es hat tatsächlich alles, was eine Sonate Scarlattis ausmacht, ein exemplarisches Stück. Wunderbare Musik!


06 03 2008

K 459 (S 14) in d-moll, Allegro. Am Anfang etwas verhalten und traurig, heitert sich die Stimmung rasch um dann wieder kurz umzuschlagen. Diese Stimmungswechsel ziehen sich durch das ganze Stück. Sehr gelungen.


05 03 2008

K 458 (L 212) in D-Dur, Allegro. „Here we have a rich sonata filled with a wide variety of components which Scarlatti succeeds in binding together by means of rigorously defined tonal schema supported by pedal points.” (Alain de Chambure 1988,S.127). Eine tatsächlich große Bandbreite, was man da zu hören bekommt, unbedingt anhören!


04 03 2008

K 457 (L 491) in A-Dur, Allegro. „Kk 457 is 6/8 piece, full of typical Scarlattian syncopations.” (Alain de Chambure 1988,S.127). You´ll get what you expect...

Montag, 3. März 2008

K 437 - 457

04 03 2008

K 457 (L 491) in A-Dur, Allegro. „Kk 457 is 6/8 piece, full of typical Scarlattian syncopations.” (Alain de Chambure 1988,S.127). You´ll get what you expect...


03 03 2008

K 456 (L 491) in A-Dur, Allegro. „The theme of Kk 456 is limited to a five-note motif announced in the opening.” (Alain de Chambure 1988,S.127). Hübsch. Zum Entspannen zwischen durch.


02 03 2008

K 455 (L 209) in G-Dur, Allegro. Mitreißend. Da geht die Post ab.


01 03 2008

K 454 (L 184) in G-Dur, Andante spirituoso. „In the Kk 454, therhythm of a seguidilla serves as a support for a wild outpouring of virtuoso figures...” (Alain de Chambure 1988,S.126).
Die Seguidilla ist eine volkstümliche, vor allem in der Lyrik des spanischen Siglo de Oro (16.-17. Jahrhundert) verbreitete Lied- und Dichtungsform mit jeweils vier abwechselnd sieben- oder fünfsilbigen Versen. Bei dieser insgesamt siebenzeiligen Strophe, reimen oder assonieren immer die Zeilen 2 und 4, sowie die Kurzzeilen 5 und 7, die aus fünf Silben bestehen. Schema: abcb, ded
http://de.wikipedia.org/wiki/Seguidilla
Ein besonderes Stück für einen besonderen Tag: der zusätzliche, Schalttag, Tag dieses Jahres.


29 02 2008

K 453 (L ---) in A-Dur, Andante. Hübsch. Ein Schlaflied.


28 02 2008

K 452 (L ---) in A-Dur, Andante allegro. K 452 und K 453 sind aus dem 2.Band des Münsterner Manuskripts, nur dort enthalten und daher bei Longo nicht verzeichnet. K 452 ist ein eher ruhiges Stück, das einen aus der Hektik des Tages löst und auf andere Gedanken bringt.


27 02 2008

K 451 (L 243) in a-moll, Allegro. Wieder ein Stück, das zum genaueren Hinhören und sich ganz der Musik zu Überlassen einlädt.


26 02 2008

K 450 (L 338) in g-moll, Allegrissimo. „...in Kk 450, we have a “Spanish tango” whose rhythm is maintained remorselessly from beginning to end. Throughout, the piece is for four voices (sometimes five) and the writing is particularly dense and resonant.” (Alain de Chambure 1988,S.126). Dadurch bekommt das Stück auch einen ganz eigenen, interessanten Charakter.


25 02 2008

K 449 (L 444) in G-Dur, Allegro. „The virtuosic character of Kk 449 is underlined by the use of broken sixs,...” (Alain de Chambure 1988,S.126).


24 02 2008

K 448 (L 485) in fis-moll, Allegro. Scarlatti as expected. Wie wir ihn lieben.


23 02 2008

K 447 (L 294) in fis-moll, Allegro. Scarlatti as usual.


22 02 2008

K 446 (L 433) in F-Dur, Allegro. Ein ruhiges, getragenes Stück zum Verschnaufen.


21 02 2008

K 445 (L 385) in F-Dur, Allegro. Ein flottes, mitreißendes Stück.


20 02 2008

K 444 (L 420) in d-moll, Allegrissimo. „In Kk 444, the continuity of the musical discourse is interrupted by a series of pauses.” (Alain de Chambure 1988,S.125). Das erzeugt eine sehr schöne Spannung und verleiht dem Stück einen zusätzlichen Reiz.


19 02 2008

K 443 (L 418) in D-Dur, Allegro. „Kk 443 is dominated throughout by a saeta rhythm,...” (Alain de Chambure 1988,S.125). Hat wirklich etwas tänzerisches. Ein ist Saeta: Palo flamenco de carácter religioso que se canta sin acompañamiento, especialmente en Andalucía, al paso de las procesiones de la Semana Santa.
http://www.hagaselamusica.com/diccionario/s/


18 02 2008

K 442 (L 19) in B-Dur, Allegro. Der Knabe auf Entdeckungsreise durchs Dickicht.


17 02 2008

K 441 (S 39) in B-Dur, Allegro. Ein unbeschwerter Knabe, der auf seinem Steckenpferd durch den Garten trabt.


16 02 2008

K 440 (L 97) in B-Dur. Ein Menuett. „The piece ends with a petite reprise, five bars long, the only occasion on which Scarlatti resorted a practice of which Couperin was particularly fond.” (Alain de Chambure 1988,S.125).


15 02 2008

K 439 (L 47) in B-Dur, Moderato. „Kk 439 consists of a large number of short, dense and varied sequences. All the features occurring in Kirkpatrick´s analysis of Scarlatti´s forms are to be found here in the space of a few bars.” (Alain de Chambure 1988,S.125). Es ist tatsächlich eine bemerkens- und hörenswerte Sonate !


Brillantes Verwirrspiel
Musiktheater: Domenico Scarlattis Intermezzo „La Dirindina“ mit dem Staatstheater im Saal der Darmstädter Petrusgemeinde

DARMSTADT. Auf köstliche Weise wird die legendäre Kunst der Kastraten in Domenico Scarlattis komischem Intermezzo „La Dirindina“ auf die Schippe genommen. Da verliebt sich eine hübsche Gesangsadeptin in einen der entmannten Wundersänger, und der frustrierte Gesangslehrer glaubt gar, sie sei – wider alle Vernunft – vom Kastraten schwanger, so dass er schließlich einer Hochzeit zustimmt. Bei der Wiederentdeckung dieses originellen Opern-Intermezzos durch das Staatstheater Darmstadt in Kooperation mit der Petrusgemeinde dreht sich die Schraube der Verwirrungen noch weiter. Dirindina wird von einem Countertenor gesungen, und der besondere Clou ist, dass sie sich am Ende als Mann outet und damit das vertrackte Spiel vollends ad absurdum führt.

Der spanische Regisseur Alfonso Romero Mora, der in der Spielzeit 2004/2005 bereits die Aufführung des Intermezzos „La serva padrona“ von Pergolesi betreute und im vergangen Jahr die Uraufführung von „La Cuzzoni“ inszenierte, hat nun „La Dirindina“ einfallsreich in deutscher Textfassung auf die kleine Bühne des Saals der Petrusgemeinde gebracht. Im Hintergrund der mit rotem Tuch ausgeschlagenen Bühne sieht man einen schräg gestellten goldenen Bilderrahmen, der von Anfang an deutlich macht, dass es hier nicht mit rechten Dingen zugeht. Mora hat die Handlung in die Siebzigerjahre des vergangenen Jahrhunderts verlegt und damit zusätzliche Perspektiven ermöglicht. Da wird nicht nur der vorhandene Flügel als Requisit genutzt, sondern auch ein antiquiertes Telefon zum Einsatz gebracht. La Dirindina tritt in einem geblümten Minikleidchen auf, ihre langen blonden Haare schwingend, der Kastrat Liscione blendet mit goldfarbenem Anzug und fescher schwarzer Barttracht, kein Wunder, dass er so den biederen Gesangslehrer Don Carissimo aussticht, zumal er Dirindina ein Engagement verspricht. Für Alfonso Romero Mora ist es kein Problem, dass die Bühne so beengt ist: Er lässt die Akteure immer wieder zum Publikum herabsteigen und sich zwischen den Tischen ergehen. So wird das Turtel-Duett, bei dem sich das Liebespaar in den höchsten Tönen anschmachtet, zu einem Höhepunkt dieser Premiere.

Musikalisch wird die Aufführung von Joachim Enders betreut, der in Personalunion Studienleiter am Staatstheater und Kantor in der Petrusgemeinde ist. Vom neuen Cembalo aus leitet er genau und beschwingt die Darmstädter Barocksolisten, fünf Streicher aus dem Darmstädter Staatsorchester, die vorzüglich aufeinander eingespielt sind. So wird bereits die knappe Ouvertüre zum Hörvergnügen, und die Begleitung der Rezitative und Arien gelingt punktgenau und ausdrucksvoll. Dabei stellt sich heraus, dass Domenico Scarlatti, der um 1715 noch im Schatten seines Vaters Alessandro stand, durchaus originelle Töne anschlägt, die den späteren einzigartigen Sonatenkomponisten ahnen lassen. Witz und Empfindsamkeit halten sich die Waage in dieser barocken Tonsprache. Der Countertenor Gerson Luis Sales macht als geschmeidige Dirindina nicht nur eine gute Figur, sondern er besticht vor allem durch die brillant eingesetzte Stimme und das treffsichere Agieren. Der Sopranist Robert Crowe als Kastrat Liscione ist ein ebenbürtiger Partner, hinreißend singend und spielend. Als Gesangslehrer Don Carissimo tritt der Bariton Gamaliel von Tavel ein wenig in den Hintergrund, doch mit schlanker Stimme und klarer Diktion weiß er die Handlungsfäden auch von dort her sicher zu ziehen.

Am Ende überdrehen sich die Ereignisse: Nachdem sich die wahre Identität der Personen herausgestellt hat, schlägt Scarlattis Barocktonfall in neuzeitliche Rockmusik um. Das Sängertrio, unterstützt vom Instrumentalensemble, dem Ysang Enders als Schlagzeuger hinter den Kulissen zusätzlich einheizt, mutiert zur entfesselten Rockgruppe. Das Publikum ist nach einer vergnüglichen Stunde begeistert, klatscht rhythmisch mit und ruht nicht, bis es eine Zugabe zu hören bekommt.

Klaus Trapp
13.2.2008

http://www.echo-online.de/suedhessen/static/570475.htm

Veranstaltungshinweis:
Die nächste Aufführung von „La Dirindina“ ist am 18. Februar um 19.30 Uhr im Gemeindesaal der Petrusgemeinde, Darmstadt. Kartentelefon 06151 2811600.


14 02 2008

K 438 (L 381) in F-Dur, Allegro. Ein schönes, flottes Stück mit einem eingängigen Motiv – macht gute Laune. Baroque at its best.


13 02 2008

K 437 (L 278) in F-Dur, Andante comodo. Kirkpatrick hört hier Glocken: „Glocken lassen sich in Scarlattis Cembalomusik nicht immer deutlich nachweisen (Beispiel 13), aber die Orgelpunkte der Ober- und Unterstimmen in Sonate 437 (Beispiel 23) können sicherlich nichts anderes bedeuten.“ (Kirkpatrick 1972, S.232)
Jedenfalls ist es eine interessante, außergewöhnliche Sonate.

Dienstag, 12. Februar 2008

K 423 - 436

12 02 2008

K 436 (L 109) in D-Dur, Allegro. Diese Sonate „ ... conjures up a picture of a village band complete with drums and trumpets.” (Alain de Chambure 1988,S.124). Auch hier spürt man „überbordende Fröhlichkeit“...


11 02 2008

K 435 (L 361) in D-Dur, Allegro. „Kk 435 shimmers with the sound of mandolines and castanets,.. .” (Alain de Chambure 1988,S.124). Eine wunderbare Sonate, von Rövenstrunk, aber auch von Yevgeny Sudbin, im Höllentempo gespielt. „Man vernimmt ... die überbordende Fröhlichkeit des Dorf-,Orchesters“ (Booklet: Scarlatti Piano Sonatas Yevgeny Sudbin ©2004, BIS Records AB, Åkersberga zu CD 1508, S.12).


10 02 2008

K 434 (L 343) in d-moll, Andante. Klingt ziemlich modern.


09 02 2008

K 433 (L 453) in G-Dur, Vivo. „...Kk 433 is an elaborate gigue full of contrasting thematic material.” (Alain de Chambure 1988,S.124).


08 02 2008

K 432 (L 288) in G-Dur, Allegro. Diese Sonate bringt einen ganz schön auf Touren, die rockt voll los... yeah!


07 02 2008

K 431 (L 83) in G-Dur, Allegro. Die vielleicht kürzeste Sonate, die es gibt. In Scott Ross´ Einspielung dauert sie 47 Sekunden. Roberto Aussel spielt sie in seiner, übrigens sehr hörenswerten Bearbeitung für Gitarre, immerhin 1´09.

Vielfalt und kein Ende
Kritik von Tobias Roth, 03.02.2008
Scarlatti, Domenico: Cembalosonaten K 428-475
Label: Brilliant classics , VÖ: 19.10.2007
Interpretation: ****
Klangqualität: ****
Repertoirewert: *****
Booklet: **

Die auf 12 Volumina à 3 CDs angelegte Gesamtaufnahme der Cembalosonaten des Domenico Scarlatti eilt mit dem vorliegenden ‘Band’ 10 ihrer Vollendung entgegen. Ob sie es zum Rang eines Standardwerkes wird bringen können, wird sich zeigen, sicher ist aber schon jetzt, dass in der Abbildung der ungeheuren Produktivität Scarlattis ein Klangpanorama geöffnet worden ist, dass das Gesamtwerk befreit aus dem Schatten der Ohrwürmer.

Pieter-Jan Belder ist schon häufig durch Gesamteinspielungen hervorgetreten: an den Riesenprojekten zu Bach und Mozart war er beteiligt, momentan arbeitet er an einer Gesamteinspielung der Kammermusik Henry Purcells. Nicht nur die Spezialinteressenten können ihm für diese Arbeiten dankbar sein, denn Belders formidables Cembalospiel vermag wirklich Welten und Einblicke zu öffnen, die dem Anspruch eines Gesamtwerkes, wenn es überhaupt möglich ist, gerecht werden. Hier treffen sich Musikalität, Forschung und Vermittlung im fruchtbarsten Schnittpunkt.

Bei einer Einspielung von 555 Sonaten liegt der Verdacht nahe, dass das einzelne Werk etwas wenig Aufmerksamkeit erhält. Allerdings hat das Projekt einen Zeitraum von fast zehn Jahren hinter sich, und es ist nicht zu hören, dass Belder über die Sonaten hinwegspielt. Man mag den Eindruck der Gleichförmigkeit haben, wenn man den effektbewussten Sonaten mit einer deutschnordischen, ewigtiefsinnigen Haltung begegnet, aber das geht an den Stücken wie an der Interpretation geradewegs vorbei. Die ‘Gefahr der 555’ ist nämlich für den Hörer fast größer als für den Interpreten.

Belder tritt hier mit einer sauber virtuosen grandezza auf, die Wahl und die Schwankungen des Tempos sind weitgehend sehr gelungen. Die beiden Cembali, die Belder spielt, klingen herrlich transparent, besonders die oberen Lagen besitzen eine helle Strahlkraft, die selten zu hören ist. Vielleicht hätte Belder so sogar noch etwas mehr mit den Effekten auftrumpfen können, denn dass Scarlattis eigenes Cembalospiel den großen Effekt auf die Zuhörer nicht verfehlte, weiß man etwa aus dem berühmten Augenzeugenbericht des englischen Komponisten Thomas Roseingrave, es hätten tausend Teufel im Cembalo gewohnt, wenn Scarlatti es spielt. Angeblich hat Roseingrave sein Cembalo nach diesem Eindruck einen Monat lang nicht mehr angerührt.

So etwa in der schnellen Sonate K.475 in Es-Dur: Scarlatti brennt hier mit punktierten Fanfarengesten, Trillern und sich kreuzenden, rauschenden Linien ein wahres Feuerwerk auf dem Cembalo ab, getrieben von aufsteigenden Sequenzen und sich türmenden Wiederholungen. Diese Pracht entfaltet Belder großzügig, aber letztendlich vielleicht doch eine Spur zu wenig durchgreifend, etwas zu gravitätisch, um aus dem furiosen Allegrissimo auch die letzten Funken Sprezzatura zu entfesseln. Diese Leichtigkeit und Gesanglichkeit gelingt ihm dafür in den langsamen Sonaten, wie K.474 oder K.466, umso feiner und gestischer. Die gleichmäßigen Figuren der Begleitstimmen und die schön verschlungenen, freieren Wege der Melodiestimmen stehen wunderbar gegeneinander und beleuchten sich gegenseitig. Wenn dann noch die Effekte des Registerwechsels während des Satzes hinzukommen, wird in Belders Spiel unmittelbar deutlich, was das Cembalo jedem modernen Flügel voraus hat, und welche Feinheiten und Nuancen auch die Kompositionen für dieses Instrument nicht missen dürfen.

Natürlich hat es das Projekt, 555 einsätzige Sonaten einzuspielen in sich, und, wie man sich denken kann, es leider auch nötig, sich gegen Gleichförmigkeits- und Langeweilevorwürfe zu verteidigen. Dass die Sonaten, und damit auch die drei CDs, ähnlich klingen, ist nicht von der Hand zu weisen: aber dieses Stilmerkmal, diesen Stilcharakter in einen Vorwurf zu wenden, wäre absolut verfehlt. Die Ähnlichkeit ist ja keine Gleichheit: wie sich ebenso nur äußerst oberflächlich behaupten ließe, jedes Buch von Bernhard und jedes Bild von Monet sei gleich oder auch nur verwechselbar. Hier wie dort wird ein künstlerisch gesetztes System ausgespielt, bei Scarlatti eben ein virtuos-concettistisches Konzept, und das einzig Gleichförmige daran ist der individuelle Stempel. Viel beunruhigender und zweifelhafter wäre es, wenn jede CD einen anderen Scarlatti und einen anderen Belder zeigen würde: da würde das Gesicht verschwinden, da wäre der lange Atem erstickt. In diesem Sinne geht Belders riesenhaftes Projekt über eine bloße Dokumentation hinaus und wird im besten Begriff museal: nicht als Ort der Konservierung, sondern der Auseinandersetzung, nicht als normative, sondern als freisetzende Geste. Scarlatti verschwindet nicht unter der Masse der Sonaten wie in einer Vitrine, sondern wird durch Projekte wie dieses erst offengelegt und hörbar.

www.klassik.com


06 02 2008

K 430 (L 463) in D-Dur, Non presto ma a tempo di ballo. Ein kleines, sehr feines Stück in wiegendem Tanzrhythmus...


05 02 2008

K 429 (L 132) in A-Dur, Allegro. Diese Sonatte hat „...all the charm of a barcarole, with arabesques in the bass and a sinuous oscillating melodic line. The result is one of those remarkable lyrical pieces of which Scarlatti held the secret.” (Alain de Chambure 1988,S.124). Für Yevgeny Sudbin ist K 429: „...ein ungehöriges Stück : Auf die anfangs verhaltene Harmonik, die vorsichtig ihre Möglichkeiten erkundet, folgt eine raffinierte Improvisation, die uns in die unterschiedlichsten harmonischen Welten entführt.“(Booklet: Scarlatti Piano Sonatas Yevgeny Sudbin ©2004, BIS Records AB, Åkersberga zu CD 1508, S.13). Anhören!


04 02 2008

K 428 (L 131) in A-Dur, Allegro. Am Anfang hat diese Sonate einen Orgelähnlichen Klang, später dann kurze Anklänge an portugiesische und griechische Folklore.


03 02 2008

K 427 (L 286) in G-Dur, Presto quanto sia possibile. Am Cembalo gespielt klingt es wie die musikalische Untermalung eines Stummfilms bei einer wilde Verfolgungsjagd. Am Klavier ist es natürlich ein Schaustück pianistischer Virtuosität. In dieser Hinsicht bemerkenswert sind die Einspielungen von Yevgeny Sudbin (der hier Pistolenschüsse hört) und Christian Zacharias. Alles in allem, ein kurzes, musikalisch sehr unterhaltsames Stück.


02 02 2008

K 426 (L 128) in g-moll, Andante. Ein wunderschönes, melancholisches Stück, in dem immer wieder Funken von Freude und Hoffnung aufblitzen. Yevgeny Sudbin schreibt: „Man vernimmt die bittere Klage eines Zigeuner-Lamentos...“(Booklet: Scarlatti Piano Sonatas Yevgeny Sudbin ©2004, BIS Records AB, Åkersberga zu CD 1508, S.12)


01 02 2008

K 425 (L 333) in G-Dur, Allegro molto. Einfach wunderschöne Barockmusik, aber wohl schwer zu spielen.


31 01 2008

K 424 (L 289) in G-Dur, Allegro. Einfach schöne Barockmusik.


30 01 2008

K 423 (L 102) in C-Dur, Presto. Ein Schwarm Wespen, die einen Bären umschwirren. Sehr bemerkenswert ist die Einspielung von Wanda Landowska (EMI Classics 0777 7 64934 2 8) mit tänzerischen Passagen und einer prägnanten Herausarbeitung des Motivs.

Dienstag, 29. Jänner 2008

K 394 – 422

29 01 2008

K 422 (L 451) in C-Dur, Allegro. „There is a long-drawn-out opening... It is followed by an unaccompanied passage treated in imitation, leading to another passage containing a single line of flamenco-like chant. The post-crux goes through allthe registers of the harpsichord, octave by octave.” (Alain de Chambure 1988,S.123). In Konstantin Scherbakov´s Interpretation am Klavier (NAXOS 8.554842) ein Vergnügen !


28 01 2008

K 421 (L 252) in C-Dur, Allegro. „The whole atmosphere of Kk 421 is dominated by a semiquaver moto perpetuo.” (Alain de Chambure 1988,S.123). Was gelegentlich doch etwas nervt, vorallem in Eteri Andjaparidze´s Klaviereinspielung (NAXOS 8.553061).


27 01 2008

K 420 (S 2) in C-Dur, Allegro. Die zwei Teile dieser Sonate „...are strongly contrasted: on the one hand, the rhythm of a saeta, announced in the very opening bar, and on the other, the saeta´s melodic incantation.” (Alain de Chambure 1988,S.123). Tatsächlich kontrastreich.


26 01 2008

K 419 (L 279) in F-Dur, Più tosto presto che allegro. „The tempo marking at the beginning of Kk 419 is very precise: Più tosto presto che allegro. The rhythms of the piece are frequently disjointed.” (Alain de Chambure 1988,S.123) – was durchaus reizvoll ist.


25 01 2008

K 418 (L 26) in F-Dur, Allegro. „A continuous stream of quavers, rather in the manner of a toccata, gives way ... to a series of alternate notes.” (Alain de Chambure 1988,S.123). Ein kontinuierlich sprudelnder Strom von Tönen...


24 01 2008

K 417 (L 462) in d-moll, Allegro moderato. Ein lange Fuge, ein wunderschönes Stück!


23 01 2008

K 416 (L 149) in D-Dur, Presto. „This is a splendid, brilliant and highly developed toccata.” (Alain de Chambure 1988,S.122). Auch hier kann ich der Meinung Alain de Chambures nur zustimmen.


22 01 2008

K 415 (S 11) in D-Dur, Allegro. „Kk 415 is entitled Pastorale. There is nothing in the writing or the form which makes it remotely like anything by Scarlatti.” (Alain de Chambure 1988,S.122). Diese Pastorale ist wirklich ein außergewöhnliches Stück !


21 01 2008

K 414 (L 310) in D-Dur, Allegro. „The first part of Kk 414 is in somewhat archaic style of toccata, providing no clue about what is to follow: a quite remarkable development, full of saeta rhythms punctuated by harmonies heavily laden with acciacaturas. The surprise is rendered all the greater by the change of tonality at the double bar.” (Alain de Chambure 1988,S.122). Abwechslungsreich, aber die Überraschung hält sich in Grenzen.


20 01 2008

K 413 (L 125) in G-Dur, Allegro. „Kk 413 is a devil-may-care tarantella – or even perhaps devilish on account of the wide leaps which have to be executed by the left hand.” (Alain de Chambure 1988,S.122). Vielleicht spektakulär anzusehen, der Höreindruck ist es nicht.


19 01 2008

K 412 (L 182) in G-Dur, Allegro. Ein nettes Motiv, das sich durch die ganze Sonate zieht.


18 01 2008

K 411 (L 69) in H-Dur, Allegro. Alain de Chambure ortet die Atmosphäre eines Minuetts (Alain de Chambure 1988,S.122). Zu recht.


17 01 2008

K 410 (S 43) in H-Dur, Allegro. Auch hier werden verschiedene Klangfarben des Cembalos erprobt, nicht so interessant wie in K 409 allerdings.


16 01 2008

K 409 (L 150) in h-moll, Allegro. „There is a long developement at the beginning of the second half of Kk 409, and the colour is changed every four bars by slight chromatic shifts.” (Alain de Chambure 1988,S.122). Sehr interessante, spannende Musik.


15 01 2008

K 408 (L 346) in h-moll, Andante. Ein Ohrenschmaus.


14 01 2008

K 407 (S 4) in C-Dur, Allegro. Hinterläßt mich etwas ratlos, gefällige Musik der etwas anderen Art.


13 01 2008

K 406 (L 5) in C-Dur, Allegro. Ganz nett...


12 01 2008

K 405 (L 43) in A-Dur, Allegro. „This is one of the many 6/8 dance movements to be found scattered throughout Scarlatti’s compositions. It is difficult to say whether it owes more to the gigue or the tarantella, or if, on the other hand, it was not a Spanish bulería which was the main source of its inspiration. It is written in several voices and modulates constantly.” (Alain de Chambure 1988,S.121).


11 01 2008

K 404 (L 222) in A-Dur, Andante. In der Fassung von Mikhail Pletnev fast 9 Minuten lang, kein Stück zum nebenbei Hören, es erfordert schon einiges an Konzentration und sich darauf Einlassen. Aber es lohnt sich.


10 01 2008

K 403 (L 366) in E-Dur, Allegro. Zeitweise hat man den Eindruck zwischendurch Glocken zu hören.


09 01 2008

K 402 (L 427) in e-moll, Andante. Ein ruhiges Stück, das zum Nachsinnen einlädt.


08 01 2008

K 401 (L 265) in D-Dur, Allegro. „Kk 401 nods in the direction of a ‚moto perpetuo’, and its long succession of quavers modulates through a series of remote tonalities.” (Alain de Chambure 1988,S.121).


07 01 2008

K 400 (L 213) in D-Dur, Allegro. Entspannend zuzuhören.


06 01 2008

K 399 (L 274) in C-Dur, Allegro. Barockmusik der Zeit mit einigen Brüchen.


05 01 2008

K 398 (L 218) in C-Dur, Andante. „The Andante of Kk 398 is full of resonant sound effects. All the Cs over four octaves are used, as are all the Gs after the double bar. The bass is set in movement once again by the rhythm of a canari dance.” (Alain de Chambure 1988,S.121).


04 01 2008

K 397 (L 208) in D-Dur. Ein unauffälliges Stück, nett anzuhören.


03 01 2008

K 396 (L 110) in d-moll, Andante. „There is a short three-bar Andante opening in quadruple time to Kk 396, a sonata which then takes on the air of a gigue.” (Alain de Chambure 1988,S.120).


02 01 2008

K 395 (L 65) in E-Dur, Allegro. „Kk 395, too, has an exceptionally intense developement in which a syncopated
Melodic line is sustained by ostinato chords which gradually slide down to the lower end of the keyboard.” (Alain de Chambure 1988,S.120).


01 01 2008

K 394 (L 275) in e-moll, Allegro. „...opens in an austere style and then explodes into a cascade of arpeggios worthy of the great classical concertos. All this leads into a sequence in which the taut line of a flamenco chant is sustained by an accompaniment of parallel fifth.” (Alain de Chambure 1988,S.120).

K 377 - 393

31 12 2007

K 393 (L 74) in B-Dur. Auch das ein Menuett, sehr zart.


30 12 2007

K 392 (L 246) in B-Dur, Allegro. Ein menuettartiges Stück.


29 12 2007

K 391 (L 79) in G-Dur, Allegro. Ein fein ziseliertes Stück mit Harfenanklängen.


28 12 2007

K 390 (L 234) in G-Dur, Allegro. Fährt zeitweise ganz schön ab...


27 12 2007

K 389 (L 482) in D-Dur, Allegro. Ein Spieldosenwalzer, äußerst apart.


26 12 2007

K 388 (L 414) in D-Dur, Presto. Klingt irgendwie griechisch...


25 12 2007

K 387 (L 175) in f-moll, Veloce e fugato. Etwas spröde, es swingt nicht...


24 12 2007

K 386 (L 171) in f-moll, Presto. Im Stil einer Toccata, für zwei Stimmen geschrieben, sind die “tonal zones lit up by chromatic scales and by rhythmic and broken arpeggios. The initial motif is stretched over the whole keyboard and the closing passages are punctuated by parallel octaves.” (Alain de Chambure 1988,S.119). Ganz nach meinem Geschmack.


23 12 2007

K 385 (L 284) in C-Dur, Allegro. In Zusammenhang mit K 384 ein interessantes Stück.


22 12 2007

K 384 (L 2) in C-Dur, Cantabile andante. Wenig cantabile..., aber als Einleitung zu K 385 reizvoll.


21 12 2007

K 383 (L 134) in a-moll, Allegro. Fröhlich, aber gelegentlich dissonant.


20 12 2007

K 382 (S 33) in a-moll, Allegro. Polyphon und rhythmisch sehr interessant, herrlich.


19 12 2007

K 381 (L 225) in E-Dur, Allegro. Ein spritziges, mitreißendes Stück, einfach wunderbar!

18 12 2007

K 380 (L 23) in E-Dur, Andante comodo. Diese Sonate ist das bekannteste und wohl am meisten gespielte Stück Domenico Scarlattis. Mir gefällt es nicht besonders, ich könnte ein Dutzend schönere Stücke aufzählen. Das Motiv klingt wie ein Hochzeitsmarsch...


17 12 2007

K 379 (L 73) in F-Dur. „ Kk 379 is marked Minuet, but the layout of the sequences is far removed from the traditional subdivisions of four bars. Note the fast scales con dedo solo (“with one finger”). Here, Scarlatti invented the glissando, which was to reappear only in the nineteenth century.“ (Alain de Chambure 1988,S.119). Diese Sonate ist musikhistorisch wohl bedeutend, ansonsten nichts Besonderes.


16 12 2007

K 378 (L 276) in F-Dur, Allegro. „The whole of Kk 378 is founded on the three-note rhythmic motif which opens the piece. Placed on each side of the crux, these quavers play a symmetrical role.“ (Alain de Chambure 1988,S.119). Fröhlich.


15 12 2007

K 377 (L 263) in h-moll, Allegrissimo. Paßt perfekt zu K 376.